Bentornati, cari bat-fans!
Oggi cedo la parola al bat-amico Giuseppe Millanti, autore di un'operazione filologica abbastanza particolare: una biografia di Paperon de' Paperoni, raccontata però da un altro punto di vista...
Si tratta di un lavoro monumentale, che ci accompagnerà per diverse settimane! Spero che piaccia anche a voi, così come è piaciuta a me!
Avvertenza: come praticamente tutti sanno, Don Rosa, per comporre la sua monumentale opera Life and Times of Scrooge McDuck, si è ispirato ai racconti di Carl Barks, riprendendone e ampliandone fatti, notizie e situazioni della gioventù del Papero più ricco del mondo, talvolta ricostruendo e talaltro riprendendo quasi pedissequamente quanto accennato o raccontato da Barks, e ignorando quanto scritto da ogni altro autore che non fosse Zio Carl.
In Italia, quasi contemporaneamente, il personaggio fu affidato al Professor Guido Martina, il quale scrisse sì basandosi su un personaggio creato da Barks, ma ne scrisse in un momento in cui quel personaggio non era ancora stato ben definito, un periodo in cui era quasi una pagina vuota (anche perché molte delle storie di Barks, anche se scritte prima, giungevano a Martina dopo che quest’ultimo aveva scritto le sue storie).
Ne nacque così un personaggio molto differente da quello barksiano, in cui alcune caratteristiche erano estremizzate, altre ignorate e altre ancora peculiari del Paperone italiano. L’esempio più conosciuto e clamoroso di queste differenze è il rapporto con Nonna Papera, che Martina vide come sorella di Paperone (ma su questo argomento ci torneremo, perciò state tonnati! ndr), ma ce ne sono moltissimi altri.
Ebbene, chiediamoci: come apparirebbe la gioventù di Paperone, se fosse raccontata da qualcuno che facesse lo stesso lavoro certosino operato da Don Rosa, e però basandosi sulle opere di Guido Martina? Qui cercherò di raccontare la mia risposta...
Capitolo 1 - Nascita di una Leggenda
La cosa sorprenderà più di qualcuno… Paperone nasce NON in Scozia nel 1867, bensì in Klondike, nel 1897.
In piena Corsa all’Oro, da Paperon-papà (oggi diremmo Paperone Senior), dedito ad arricchirsi con metodi non… ortodossi, e Oretta Paperetta, nasce il futuro Papero più ricco del mondo.
Quasi contemporaneamente, nasce anche Rockerduck figlio di Pikerdock, verosimilmente il papà del nostro John D. (Zio Paperone e l’oro del Klondike, disegni di Romano Scarpa, 1970).
Capitolo 2 – Andiamo a scuola con…
1903 circa, Klondike: il primo giorno di scuola del Paperone bambino, che già comincia a mostrare la sua indole, riuscendo a farsi regalare un terreno che si rivelerà ricco di petrolio. L’amichetta e forse sorellina che lo accompagna è Elvira, la futura Nonna Papera (Andiamo a scuola con…, disegni di Giovan Battista Carpi, 1955).
Anche questa storia rappresenta nella sua interezza un episodio della vita del giovane Paperone... con l'unica eccezione dell'ultima pagina, che infatti abbiamo espunto, nella quale il bambino Paperone scopre subito il petrolio nel terreno che ha appena ottenuto in regalo.
Molto meglio, nell'ottica della nostra $aga, che la scoperta avvenga molti anni dopo...
Capitolo 3 – Una Nonna Formidabile
1904 circa. In tenerissima età Paperone perde i genitori, e viene affidato a nonna Gianna, detta Jenny delle Traversate per il suo singolare modo di guadagnarsi da vivere: chiede aiuto per attraversare la strada a facoltosi signori che, impietositi dal suo aspetto e divertiti dalle storie che racconta, le lasciano spesso la mancia…
Dall’eccezionale nonna, Paperone otterrà anche numerosi insegnamenti di vita (I Pensieri di Paperone, illustrazioni di Giovan Battista Carpi, 1973).
1907 circa. Verosimilmente poco prima della morte di Nonna Jenny, un giovanissimo Paperone smaschera e ricatta un finto cieco; ma poi, pentito della cattiva azione, forse consigliato proprio da Nonna Jenny, restituisce il maltolto.
Charlie Petrus, impressionato dalla sua onestà, gli sarà in futuro riconoscente (Zio Paperone e le memorie dello smemorato, disegni di Giancarlo Gatti, 1973).
Capitolo 4 – Per un pugno di … Spinaci!
1912 circa (1907 nel testo). Dopo la morte di Nonna Jenny, Paperone si guadagna da vivere come conduttore di diligenze; e si trova a dover rintuzzare gli assalti dei banditi, verosimilmente dei proto-Bassotti.
Qui Paperone rievoca anche la sua vita nella città dove è cresciuto… ovviamente all'epoca i suoi compagni di avventure e disavventure non potevano essere Paperino e nipoti, per cui dobbiamo immaginare che si trattasse magari proprio del povero Bill il Bullo… che in seguito sarà impiccato davanti al cimitero di Fort Worth! (Paperino e il giubileo del fantastilione, disegni di Giuseppe Perego, 1957).
1913 circa. Il giovanissimo Paperone arrotonda i suoi onesti guadagni … barando a poker!
Una volta scoperto, decide di partire per il (natio) Klondike in cerca di fortuna.
La riflessione finale di Paperone, che in quella casa oggi abita Paperino, ci fa supporre che la città della sua giovinezza sia proprio l’odierna Paperopoli, magari all’epoca conosciuta con altro nome (Paperinik e la bussola parapsicologica, disegni di Massimo De Vita, 1973).
Capitolo 5 – Un pendaglio da forca
Natale 1914 (anche se Martina indica un imprecisato “milleottocentoeccetera”; e il riferimento alla morte di George Washington porterebbe verosimilmente attorno a un improbabile 1850). Cercando in soffitta (dove da anni e anni custodisce tutto ciò che non ha avuto il coraggio di gettare via…) un regalo di Natale per i nipotini, Paperone ritrova i cimeli di un episodio accadutogli molti anni prima: durante il viaggio verso il Klondike, Paperone si era fermato, probabilmente per problemi finanziari, a Chicago, Illinois.
Nel periodo natalizio, Paperone, già famoso in città per l’attività che aveva avviato (raccoglieva e riciclava le cicche di sigarette!) si trovò ad assistere a un tentativo di linciaggio. Impietosito, intervenne a difendere la vittima (che non conosceva) arrivando a giurare il falso per salvarlo.
Tim La Galera (il cui vero nome non conosciamo) gli fu riconoscente, ricompensandolo con un suo autografo che molti anni dopo si rivelerà prezioso… (La banda Disney e l’Espresso di Natale, disegni di Giulio Chierchini e di Luciano Bottaro, 1960).
Questo episodio ci mostra un Paperone, per quando già indurito dalla vita, ancora sinceramente generoso e altruista.
Si noti che, ovviamente, Chicago non si trova lungo il tragitto Paperopoli-Klondike, ma questa è una delle “piccole” incongruenze che nella nostra ricostruzione dobbiamo risolvere: diciamo che era in una città imprecisata.
Nella prossima puntata: la Corsa all'oro nel Klondike!
E a voi, cari bat-lettori, è piaciuta questa prima parte de "L'altra $aga" redatta dal nostro amico Giuseppe Millanti? Ditemi che cosa ne pensate con un bat-commento qui sotto!
Intanto dico che è un lavoro fantastico..anche perché come attesta la citazione della storia di Paperinik, frammenti della vita di zio Paperone, nelle opere di Martina, sono disseminati ovunque.
RispondiEliminasì. tra l'altro sono riferimenti messi "en passant" senza alcuna valenza filologica o intenzioni di costruire chissà quale background, esattamente come faceva Barks.
EliminaSolo che negli USA dopo Barks c'è stato il nulla, per cui un'intera generazione di lettori è andata avanti a ristampe fino a far diventare "canon" quanto raccontato in quelle storie.
In Italia, invece, la gran massa di autori che si sono succeduti sul Topo non hanno permesso un'operazione di sedimentazione tale (sebbene nell'immaginario popolare siano rimasti i "besti" di Cimino o le mazzate di Martina)