mercoledì 2 febbraio 2022

[RECENSIONI] Io sono Paperinik (di Federico Povoleri)



Bentornati, cari bat-fan!
Oggi recensirò un libro pubblicato in questi giorni, "Io sono Paperinik" (250 pagine, 13€ circa), lo potete trovare su Amazon qui, anche in formato ebook (a 4,99€, ma se avete l'abbonamento a Kindle Unlimited è gratis!).

Si tratta di un meraviglioso viaggio nei ricordi di Federico Povoleri, autore veneto di cui avevamo già parlato in questo articolo riguardante la più famosa tra le storie da lui scritte.

Il libro, la cui lettura è vivamente consigliata ad ogni appassionato di fumetto Disney, nella sua prima parte copre la vita dell'autore dall’infanzia ai giorni nostri.
Una carriera da sceneggiatore divisa tra l’essere Paperino, lottando contro bulli e tristi figuri forti coi deboli e deboli coi forti, quasi macchiettistici, sempre pronti a svilirne le capacità, e Paperinik, quando nella prima metà degli anni ’90 riuscirà a prendersi finalmente la rivincita e diventare una valente penna della redazione di Topolino per realizzare il suo sogno di scrivere avventure per quegli eroi di carta che lo avevano allietato da sempre.

Il postino mi consegnò una busta con le insegne del topo; all’interno c’era il contratto che la Walt Disney mi proponeva per diventare un suo collaboratore in esclusiva e a tempo pieno.

Pur essendo entrato con le sue storie immediatamente nel cuore di molti lettori dell’epoca, la sua collaborazione sulle pubblicazioni Disney non durò a lungo, anche se per colpe non esclusivamente proprie:

qualche tempo dopo, me la vidi ritornare (la sceneggiatura, ndr) in una busta accompagnata da una lettera che iniziava esattamente così: “Caro signore, lei è un ignorante e non potrà mai lavorare per la Walt Disney…”
La lettera proseguiva con una serie infinita di insulti alla mia persona e apprezzamenti sarcastici sulla mia totale incapacità come sceneggiatore.
[...] io, senza saperne nulla, mi ero trovato in mezzo a una faida.

Col suo stile di scrittura salace e appassionante, Povoleri mette efficacemente alla berlina il mondo dell’editoria in mano a grigi burocrati senza capacità né empatia, ma in realtà le sue considerazioni possono essere estese a tutto il mondo lavorativo dell’epoca (e anche attuale: quanti CV inviati senza ricevere nemmeno un “Grazie, le faremo sapere”?).

ottenni un incontro con il caporedattore di Bonelli Decio Canzio, uomo severo e riservato che mi chiarì velocemente la situazione: «Qui in redazione arrivano centinaia di proposte ogni giorno, finiscono direttamente nel cestino e non apriamo nemmeno le buste.»

Non mancano nemmeno frecciatine al vetriolo al perbenismo imperante dell'epoca, i prodromi del cosiddetto politicamente corretto che oggi infuria su tutti i media:

Alcune regole, completamente demenziali e figlie di quel “buonismo” e “politicamente corretto” che hanno devastato la nostra società che oggi è più analfabeta e violenta di prima, prevedevano che ai Bassotti fossero tolte le armi e che i Paperi mangiassero poltiglie informi senza nessun accenno che potesse essere ricondotto al consumo di carne o alcolici. Perfino lo storico archibugio di Paperone fu a rischio di estinzione e alcuni disegnatori iniziarono a manifestare il loro malessere dopo che la redazione ordinò loro di cancellare i manici ricurvi degli ombrelli dallo scenario, perché avrebbero potuto ricordare un pene eretto. Il sistema continuava a promuovere i mediocri nei centri di potere e forse non è un caso se oggi abbiamo psicopatici e dementi assortiti che vorrebbero insegnarci a vivere.
[...] Anche il mio fallimento con Paperinik sembrava un monito: non c’era riscossa nel mondo reale.

Degno di nota anche il commovente ricordo del suo maestro Rodolfo Cimino, autore sotto la cui ala Povoleri si formò e a cui si è sempre ispirato.

All’epoca ancora non sapevo chi fosse Cimino, ma seguendo il consiglio di Cavazzano mi presentai all’appuntamento. Rodolfo era un uomo immenso sia di stazza che di statura morale e di cultura. [...] Mi trattò come uno zio felice di rivedere un nipote e mi mostrò una quantità enorme di storyboard delle sue storie perché amava disegnare e realizzava così le sue sceneggiature.

La seconda metà del volume contiene degli omaggi ricevuti negli anni dai disegnatori che ha incrociato, una retrospettiva realizzata da alcuni utenti del forum del Papersera sulla dozzina di storie realizzate e le sceneggiature inedite scritte per i suoi fan per completare le vicende di Perfidus, antagonista di Paperinik da lui creato nel 1993 in un instant classic del Diabolico Vendicatore.



E voi, cari bat-fan, avete letto (o avrete intenzione di farlo, nel prossimo futuro) questo libro? Fatemi sapere la vostra con un bat-commento qui sotto!

5 commenti:

  1. Deve essere davvero molto interessante. Quasi quasi... penso che questo tuo articolo mi abbia convinto. Mi mobilito

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    1. eh, sì! Si legge abbastanza alla svelta (in 2 orette l'ho finito, dato che l'autobiografia occupa un centinaio di pagine) e, anche conoscendo già la sua storia, ci sono state delle spunte impreviste (la lettera di offese).
      Poi inoltre si parla dei protagonisti del fumetto italiano (non solo Disney) dagli anni '80 ad oggi, con un sacco di aneddoti al riguardo (ho riportato solo alcuni stralci, ma senza fare nomi per evitare di togliervi la sorpresa)

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  2. Ottima segnalazione, che aspettavo.
    Uno spaccato veramente senza filtri riguardo la vita di redazione e le redazioni stesse.
    Non conoscevo la storia di questo autore, assurdo pensare che lo abbiano liquidato così, a male parole... Ma viene spiegata nel dettaglio questa faida?

    Moz-

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    1. sì, certo: facendo nomi e cognomi l'autore ha spiegato anche il perché di quel trattamento.
      Nel passo riportato ho messo solo l'inizio "della discesa agli inferi" per titillarvi le papille gustative, ma c'è anche tutto il resto (tra cui la scena in cui va a parlare con il mittente della lettera ed assiste ad una scena "fantozziana" + i tentativi successivi per rientrare, con persone diverse ma sempre respinto più o meno velatamente)

      PS: tra i "maestri" di Povoleri c'è anche Ongaro, che giusto l'altro giorno avevi nominato nel topic di Topo Gigio (era un autore di quel film jappo, giusto?)... per la serie: il mondo è piccolo!

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    2. Sì, vero!!
      Assurdo.
      Comunque, che brutta storia... certo mi hai messo curiosità!

      Moz-

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