Ben tornati nel bat-bidone, cari bat-fan!
Oggi approfondiremo uno dei tratti caratteristici della città di Paperopoli, sebbene sia sconosciuto ai più.
Nonostante sia parte integrante degli Stati Uniti d'America (il Calisota può essere considerato il 51° Stato della Federazione), Paperopoli sembrerebbe possedere dei privilegi che non ha nessun altra città americana, come una propria ambasciata all'estero e una propria bandiera che la contraddistingue.
Nella storia di Carl Barks del 1966 Zio Paperone e il tesoro di Marco Polo, Zio Paperone e nipoti, sulle tracce di un elefante di giada appartenuto al famoso mercante veneziano, giungono in Unsteadystan.
Ma i paperi trovano un paese, parodia del tipico staterello orientale, dove è in atto una violenta rivoluzione civile (già il nome, tradotto in italiano, sarebbe Instabilistan) contro il legittimo regnante, il principe Char Ming (i nomi degli stranieri di questa storia sono tutto un programma, peccato che i traduttori italiani nemmeno ci abbiano provato ad adattarli). Così Zio Paperone pensa di rifugiarsi all'interno dell'ambasciata del suo paese.
Purtroppo, neppure gli stranieri o le loro ambasciate vengono risparmiati dai rivoltosi al soldo di Whan Beeg Rhat (rappresentati da Barks come dei Giapponesi della Seconda Guerra Mondiale stereotipati).
Non tratteremo il resto della storia, ma concentriamoci su quanto abbiamo già visto: l'ambasciata non è degli USA, ma di Paperopoli! Perché questa stranezza?
Come apprendiamo nella storia di Don Rosa Sua Maestà de' Paperoni, una parte di Paperopoli, più precisamente la Collina Ammazzamotori su cui sorge il Deposito, per qualche tempo è stata un territorio franco, non facente parte degli Stati Uniti.
Può darsi che, nel momento in cui l'intera città è tornata ufficialmente a far parte degli USA, essa abbia conservato alcuni privilegi, come, appunto, il possedere proprie ambasciate all'estero.
Come abbiamo visto nella storia di Barks, l'ambasciata è dotata anche di una bandiera nazionale: un papero bianco in campo verde, sebbene nelle varie ristampe questi colori possano essere diversi.
La bandiera di Paperopoli come vista originariamente su Uncle $crooge 64 (1966)... |
... su Uncle $crogge 134 (1976)... |
Ma Il tesoro di Marco Polo non è l'unica storia in cui campeggia questa bandiera, dato che è stata notata e ripresa dagli artisti brasiliani (forse i più filologici tra gli autori disneiani). Ed infatti, proprio all'interno di una storia brasiliana abbiamo potuto rivedere di recente la bandiera di Paperopoli in una pubblicazione italiana: è successo nella storia Paperoga in: a me gli occhi!, su Papersera 5.
Notato niente? |
Infine, un'ultima curiosità sul vessillo cittadino: se cercate su Google "bandiera di Paperopoli", non troverete la vignetta della storia di Barks, ma... uno scudetto che premia i "Fanta-Campioni del Calisota", realizzato da me!
Si tratta di una coccarda, parodia del nostrano Scudetto, realizzata per il fantacalcio che organizziamo annualmente sul forum del Papersera.
Sono partito dalla vera bandiera realizzata da Barks, ma ho utilizzato un altro modello per la papera per esigenze estetiche (sarebbe venuta troppo sgranata se avessi semplicemente ingrandito la vignetta originale). Evidentemente, non trovando scan in alta qualità dell'immagine originale, qualcuno avrà preso per buona la mia creazione!
E voi, cari bat-fan, conoscevate la bandiera di Paperopoli e la sua ambasciata? Fatemi sapere la vostra con un bat-commento qui sotto!
Paperopoli come San Marino!
RispondiEliminaBellissimo lo stemma che hai ideato. Ma sai che nel riminese c'è una squadra locale, il Sant'Ermete, che ha i colori giallo-verde e paperino come logo?
non esattamente come San Marino: Paperopoli è tornata ad essere una comune città degli USA a tutti gli effetti, però con un po' di potere federale in più (tipo bandiera, ambasciate... e dialetto/lingua riconosciuto! su questo ci sarà in futuro un nuovo post ;) )
EliminaGrande, Andrea... adoro questi approfondimenti.
RispondiEliminaNon sapevo niente di questa storia, e mi chiedo: negli anni, gli autori italiani (meno attenti alla filologia) hanno dato la loro versione o non è mai apparsa?
Moz-
non mi pare (ma posso benissimo non averci fatto caso!).
EliminaPerò siamo stati noi a dire che a Paperopoli si parla il... "paperopolese", come se fosse una lingua ufficiale riconosciuta
Ahaha quindi non l'americano^^
EliminaMoz-
Io lo intendo un dialetto che però, a causa delle vicissitudini, viene riconosciuto a livello nazionale. D'altronde, il lessico delle storie Disney è alquanto sui generis, pieno di arcaicismi (bestio, bruto, angarione, lucrezioborgio...) ci starebbe!
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