giovedì 25 febbraio 2021

[APPROFONDIMENTI] Zio Paperone e la stella del Polo... finalmente ricostruita?

SPOILER: forse...


Bentornati, cari bat-fan!
Oggi parleremo di una storia famosissima, Zio Paperone e la Stella del Polo, tra le più belle mai scritte e disegnate da Carl Barks, ma che ancora oggi non conosciamo come essa venne originariamente realizzata. Ma procediamo con ordine!

Nel 1952, la Dell, la casa editrice americana che deteneva i diritti di sfruttamento dei personaggi Disney, commissiona a Barks alcuni numeri di prova di Four Color Comics (chiamati così perché i fumetti erano pubblicati in quattro colori) con protagonista quel vecchio papero che lo stesso Maestro dell'Oregon aveva creato qualche anno prima e che tanto successo aveva riscosso tra i lettori: mi riferisco - l'avrete capito! - a Zio Paperone.

Barks realizza così 3 comic book (il primo esce nel Marzo 1952) che hanno grande successo e che diventeranno i primi 3 numeri della gloriosa testata Uncle $crooge, ancora oggi in edicola, e che sarà curata quasi interamente dall'autore fino al numero 71 dell'Ottobre 1967 (Barks si occupava, in pratica, della realizzazione di tutto il contenuto dell'albo, da cover a cover!), data che segna il pensionamento dell'autore.

I tre Uncle $crooge pilota


Ovviamente, il motivo del successo è da imputare all'altissima qualità delle storie contenute e la testata si apre con quella che è comunemente considerata come "la miglior storia di Zio Paperone", ovvero La disfida dei dollari, l'epico scontro tra lo zione e dei temibilissimi Bassotti, raramente così vicini alla vittoria definitiva.

La quadrupla più famosa dei fumetti Disney


Sul numero 2 di questa rivista (Gennaio 1953), invece, esordisce La stella del Polo, storia in cui, in seguito ad una forte amnesia, lo svitatorum rotellorum, lo zione deve prendere delle miracolose pillole per la memoria che gli (e ci) permette di ricordare il suo passato come minatore nel Klondike, durante la Grande Corsa all'Oro del 1896.

Zio Paperone comincia a ricordare...


In questa storia fa il suo esordio anche Doretta Doremì, la cantante del saloon di Dawson "Bolla d'Oro" che - apprendiamo in un drammatico flashback - tanti anni addietro aveva drogato e derubato Zio Paperone della sua famosa pepita "uovo d'anatra" e che per questo motivo lo zione la obbligò a lavorare nella sua concessione... ma questo lo abbiamo saputo solo noi fortunelli arrivati dopo il 1981!


Ecco come appariva la storia nella versione censurata (rintracciabile anche sull'Oscar Mondadori Vita e Dollari di Paperon de' Paperoni del 1968)


Infatti la storia è uscita originariamente con 4 tavole e mezza censurate dall'editor della Dell perché la baraonda infernale scatenata da Zio Paperone alla Bolla d'Oro e il rapimento per un mese di Doretta  vennero ritenute all'epoca non adatte ad un pubblico di bambini, privando la storia dell'intero flashback sul giovane Paperone e mostrandoci solo la versione anziana di Doretta.




Le 4 tavole originariamente censurate (nella versione di Zio Paperone 77 del 1996), si inseriscono tra le due che vi ho mostrato in precedenza


Solo nel 1981 queste tavole vennero ritrovate, sebbene i fan americani discutevano della loro esistenza già nel decennio precedente (nel 1973 Kim Weston, fan e studioso di lunga data di Barks, scrisse: "Di gran lunga le più importanti tra le famose pagine inedite di Barks sono le tavole censurate da La Stella del Polo. [...] Ho il sospetto che nulla di veramente importante sia nelle vignette eliminate, forse un'altra vignetta o giù di lì per finire il flashback, preparativi per il viaggio, e un viaggio più ampio e panoramico di quello mostrato nelle quattro vignette rimanenti. Forse quelle vignette tagliate esistono ancora, ma non conosco nessuno che le abbia ancora scoperti." Fate attenzione alla parte ingrassettata del virgolettato, capirete più avanti!), e rimesse al loro posto in tutte le pubblicazioni successive della storia. Si era purtroppo perduta un'ultima mezza pagina, formata da 4 vignette, che però Barks, affidandosi alla memoria, aveva prontamente ricostruito a matita.

La mezza tavola ricostruita da Barks perché perduta


Certo, in 30 anni forse Barks poteva non ricordare perfettamente la parte mancante e lui stesso aveva messo le mani avanti dichiarando "Ho ridisegnato le vignette originali al meglio dei miei ricordi. Ma molti fan si sono resi conto già allora che i pannelli originali in quella pagina potevano essere diversi". Ma, al di là di alcune supposizioni, non c'erano prove tangibili per non credere a Barks: lui ne era l'autore, dopotutto!

Eppure non era stata ancora detta l'ultima parola. Nell'Agosto del 2020, infatti, una delle quattro vignette ancora mancanti è stata scoperta da alcuni fan di Barks e le speculazioni sono ricominciate, dato che questa vignetta non c'entra assolutamente niente con quelle che l'autore aveva realizzato 40 anni prima: si tratta, infatti, di una vignetta di avvicinamento alla vecchia concessione di Zio Paperone (ricordate le parole di Weston scritte quasi 50 anni fa e circa un decennio prima del ritrovamento del grosso delle tavole censurate?), probabilmente penultima della tavola originale, dato che si collega perfettamente con quelle conosciute già in precedenza.

Questa vignetta proprio in questi giorni vede per la prima volta la luce in un fumetto Disney, all'interno della pubblicazione svedese Kalle Anka Klassiker 2021-01 del 23 Febbraio 2021.


Questa scoperta ha portato David Gerstein, filologo ed ex traduttore dei fumetti Disney per l'America, analizzando le vignette note, a ricostruire, secondo il suo autorevole parere, come doveva apparire originariamente l'ultima tavola censurata della storia, che, nella versione ufficiale fino ad oggi, sembrava avere una transizione un po' brusca, nonché una vignetta forse in origine doppia che tradisce un probabile ritaglio per ridurla di dimensioni.

Ricostruzione e traduzione delle note di Gerstein, ad opera di Clinton Coot del forum del Papersera


In breve il fandom si è scatenato e Marius Hestness, un altro appassionato, ha usato le considerazioni di Gerstein per cercare di ripristinare la tavola alla versione originale del '52 (sperando, comunque, che un giorno anche le altre vignette ad oggi mancanti possano essere ritrovate, per poter finalmente leggere la storia nella versione originale immaginata da Barks e non sulle mere supposizioni).

Realizzata grezzamente con Paint, siamo d'accordo, ma funzionale allo scopo!


Che, tradotta in italiano per voi, sarebbe così:

Ho cercato di utilizzare la traduzione ufficiale italiana di Boschi-Becattini-Cannatella (che ha esordito sul summenzionato Zio Paperone 77), ma ho dovuto cambiare qualche termine per accordarla maggiormente con questa ricostruzione


A questo punto, rimane un'ultima questione: perché Barks avrebbe cambiato parte della sua storia? 
Forse perché semplicemente ricordava male dopo quasi 30 anni o, più probabilmente, perché rileggendo la storia negli anni '80 pensava che un richiamo alle pillole della memoria a metà storia avrebbe aiutato la trama a filare meglio in attesa della rivelazione finale, visto che non venivano più nominate da un pezzo.

E voi, cari bat-fan, conoscevate la storia delle tavole censurate de La Stella del Polo? Che ne pensate di questo ritrovamento e di questa ricostruzione alternativa della tavola mancante? fatemi sapere la vostra con un bat-commento qui sotto!

6 commenti:

  1. Complimenti per l'approfondimento! Incredibile come la Stella del Polo continui ancora oggi a continui a riservarci sempre nuove sorprese :)
    In particolare l'idea di Hestness di una vignetta con Doretta che si allontana dal giovane Paperone in primo piano, che poi sarebbe stata successivamente ripresa almeno nelle pose, facendo intenerire Scrooge, è molto affascinante e chissà che Barks non l'abbia pensata davvero... prima di "ricordare" le vignette mancanti nella nuova versione.
    Volevo approfittarne per condividere una mia riflessione sulla traduzione di Boschi-Becattini-Cannatella a cui ormai stiamo diventando abituati, e che però a volte mi sembra che si riveli poco fedele al testo originale (lo stiamo notando con le storie di Don Rosa, ma di quelle di Barks poco si parla). L'ultima vignetta è praticamente famosa per l'aggiunta di quel "Zio Paperone ha un cuore... ed è un cuore d'oro!" (vado a memoria) che però nell'originale non esiste! Era un più semplice "Well, whaddaya know! Good old unca Scrooge!" (E tra l'altro ricordo di aver letto in un sito americano come il balloon fosse stato chiaramente ritoccato non-da-Barks per includerci il "Good old unca Scrooge!") Onestamente trovo che il finale avrebbe un impatto molto maggiore, se i nipotini si limitassero a constatare un "Chi l'avrebbe detto!" (come nelle intenzioni di Barks) senza spiegarci per filo e per segno quanto lo Zione sia buono, bravo e romantico...
    Perdonami lo sproloquio, e ancora complimenti per l'articolo e per il blog!

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    1. hai ragione, le traduzioni delle storie di Barks che leggiamo attualmente sono "ereditate" da versioni più antiche (quando ho ripreso il "vita e dollari" per quelle due pagine, ho notato che erano le stesse parole usate anche dal trio per la nuova traduzione usata su "ZP serie bianca"). Al limite si limitavano a sistemare qualche piccola magagna più grossa e uniformato nomi di posti e personaggi!

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  2. Ottimo post, come sempre.
    Sono queste le cose che amo dei blog, queste ricerche filologiche, approfondite.
    No, NON conoscevo la questione, assolutamente. Ignoravo del tutto la censura su quella storia.
    Bene che ci sia una ricostruzione alternativa probabile.
    Non sapremo mai forse con certezza come erano le cose, ma chissà: come è saltata fuori quella vignetta, magari...

    Moz-

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    1. se continuiamo con il ritmo attuale (tavole censurate ritrovate dopo 30 anni, una vignetta dopo altri 40), ci aggiorniamo verso il 2060, mi sa... xD

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  3. Incredibile quanto guadagna la storia con l'inserimento del flashback! sembra un western anni 50 con una figura femminile forte, alla Joan Crawford.

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    1. sì, la bravura di un grande autore che in 4 tavole ti approfondiva un personaggio a tutto tondo!

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